Nel 1873, Levi Strauss e Jacob Davis, un sarto del Nevada, si mettono in società e brevettano i primi pantaloni da lavoro per i pionieri del West, dotati di tasche rinforzate con rivetti in rame nei punti più soggetti a tensione e usura.

È la prima versione dei jeans 501, chiamata inizialmente "XX".

Il 20 maggio dello stesso anno, i due soci depositano il primo brevetto della storia per l’uso dei rivetti nei pantaloni da uomo.

Nasce così un’icona della moda made in Usa.

Da oltre un secolo, il Levi’s 501 è stato indossato, strappato, riparato, abbinato e personalizzato in ogni modo possibile. Indossato da diverse generazioni, è stato per ciascuna una vera e propria forma di espressione di sé. 

Nella storia della moda e dello stile, il 501 è stato amato da stilisti di fama mondiale, addetti al settore e popstar internazionali.

"Vorrei avere inventato io i blu jeans. Sono espressivi e modesti, hanno sex-appeal ma sono semplici. Hanno tutto quello che io voglio dai miei abiti". Yves Saint Laurent.

 Così come Tom Ford: "Vorrei aver inventato io i 501". O ancora Snoop Dogg, che durante le interviste ai magazine più importanti dice sempre: "Un musicista è come un supereroe. Proprio come Batman o Superman. Solo che noi gangsta rapper, invece del costume da eroe, abbiamo un Levi’s 501".

Mentre il fotografo californiano Edward Clover raccontava ai giovani interessati alle sue opere: "Agli esordi del punk, tutti i ragazzi indossavano una maglietta e i jeans Levi’s".

Se quei pantaloni sono sopravvissuti anche all'iconoclastia punk, qualcosa vorrà dire.

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